Duo Peppe Frana-Federica Bianchi

Peppe Frana: liuto medievale, chitarrino medievale/ Federica Bianchi: clavisymbalum

Un insolito binomio strumentale che riunisce due interpreti eclettici ed originali presenti da anni sulla scena medievale, rinascimentale e barocca internazionale.

Un’inedita sperimentazione su di un repertorio, quello del XIV secolo e del primo XV sec. affrontato molto spesso privilegiando il solo punto di vista vocale. Seppur centrale, anche nella resa interpretativa strumentale, il ruolo e l’estetica delle voci qui assume nuova vita fra i plettri e i pizzichi di strumenti poco frequentati come il chitarrino ed il clavicymbalum.

Il duo fa il suo debutto nel 2019 con “In cytaris vel etiam in organis” (di prossima incisione discografica). Il programma esplora l’interazione tra strumenti intavolatori nell’interpretazione dei repertori del XIV e XV secolo, presentando esempi tratti dalla letteratura organistica medievale italiana e mitteleuropea e adattamenti originali di repertorio vocale e strumentale coevo nel tentativo di recuperare la pratica compositiva al fianco di quella esecutiva. L’interconnessione tra i repertori liutistici e tastieristici del XV secolo trova la sua più chiara espressione nella biografia di Conrad Paumann (c.1410 – 1473): cieco dalla nascita, Paumann fu virtuoso del liuto e dell’organo, supervisionò la compilazione di raccolte di repertorio organistico ed è a lui attribuita l’invenzione della notazione tedesca per liuto: incarnò l’eclettismo e la vocazione sperimentale dei grandi musicisti del cruciale momento della storia della musica occidentale in cui emerse la pratica dell’intavolatura. “Intavolare” vuole dire appunto adattare una pre-esistente composizione polifonica all’esecuzione su uno strumento capace di riprodurne le varie voci simultaneamente e, con l’acquisizione della tastatura avvenuta nel corso del XV secolo, il liuto si affianca ai primi strumenti intavolatori quali l’organo liturgico, l’organo portativo e i cembali arcaici, come rivelato dall’espressione “in cytaris vel etiam in organis”, vergata a commento di una composizione del codice Buxheimer.

Peppe Frana

Appassionatosi in giovane età al rock d’oltreoceano e oltremanica, diventa presto l’incubo dei migliori insegnanti di chitarra elettrica del circondario. Ventenne viene folgorato dall’interesse per le musiche modali extraeuropee attraverso la musica di Ross Daly e intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai, Ross Daly stesso. Dall‘incontro con i membri dell’Ensemble Micrologus scaturisce l’interesse per la musica del medioevo europeo e per il liuto a plettro, di cui diventa presto uno dei più apprezzati solisti e insegnan- ti, specializzandosi nel repertorio trecentesco Italiano. Dal 2013 al 2015 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis sotto la guida di Crawford Young, inaugurando la sua prima esperienza di studio musicale accademico.
È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli.

Collabora stabilmente con molteplici artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta e svolge una florida attività concertistica in tutto il mondo.

È il direttore artistico di Labyrinth Italia.

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